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Sanità, Sociale

Disturbi alimentari, da non sottovalutare mai

In Italia, la giornata nazionale contro i disturbi alimentari (chiamata anche “Giornata del Fiocchetto Lilla”) si è svolta il 15 marzo scorso. Il 2 giugno, invece, ricorre la Giornata Internazionale di Sensibilizzazione sui Disturbi Alimentari, che ha la sua particolare rilevanza perché consente di aprire un dibattito internazionale sul tema dell’anoressia, della bulimia e delle dipendenze da cibo, problema che accomuna tutti i Paesi cosiddetti “avanzati”.

Guardando all’Italia, alcuni numeri lasciano sgomenti. Nel mio ruolo, seguo particolarmente ogni aggiornamento dei dati della situazione sanitaria del Veneto. Ma quando ho confrontato i numeri di coloro che si sono presentati al pronto soccorso per disturbi dell’alimentazione negli ultimi tre anni, vedo numeri che anziché diminuire, crescono (se pur di poco).

Anno 2021 Anno 2022 Anno 2023
Accessi al Pronto Soccorso 320 344 349
Di cui femmine 260 283 277
DI cui maschi 60 61 72

Osservando le classi di età, non è un luogo comune affermare che a essere colpiti maggiormente sono i giovani, lo si riscontra dai numeri del 2022 sui ricoveri (mancano i dati del 2023 che sono in elaborazione, appena arriveranno li condividerò). Penso sia perché i giovani non solo sono più fragili e impreparati ad affrontare difficoltà, sconfitte, sfide difficili, ma tendenzialmente sono anche più insicuri, più suscettibili, più in competizione reciproca (anche grazie ai social), e in definitiva meno capaci di perseguire l’equilibrio esistenziale.

I segnali del corpo possono essere rivelatori: il nostro cervello riceve in continuazione messaggi dal corpo, per lo più senza che ce ne rendiamo conto. In presenza di disturbi d’ansia o dell’alimentazione e di forme di depressione, però, questa percezione interna è spesso alterata e tendiamo a sottovalutare i sintomi, prendendo decisioni sbagliate nella nutrizione.

 

Veneto: ricoveri con diagnosi principale e secondaria per disturbi dell’alimentazione

Ricoveri Anno 2021 Anno 2022
Totale ricoveri 945 901
Di cui F 861 836
DI cui M 84 65

 

Classi di età Anno 2021 Anno 2022
1-11 42 42
12-17 327 326
18-29 324 303
30-64 208 185
65+ 44 45
Totale 945 901

 

La Rete Regionale

L’alimentazione coinvolge il nostro sistema mente-corpo che, essendo una macchina meravigliosa e complessa, esclude il fai da te per curarsi o capire se c’è qualche cosa che non va. Il vostro medico può avvalersi, se lo ritiene necessario, dell’intervento dei medici e psicologi che operano nella Rete Regionale Veneta per i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, formata da due Centri Regionali e tre Centri di riferimento Provinciale.

  • Centri Regionali: Azienda Ospedale Università di Padova, Azienda Ospedaliera Universitaria integrata di Verona.
  • Centri di Riferimento Provinciale: AULSS 8 Berica, AULSS 2 Marca Trevigiana, AULSS 4 Veneto Orientale.

Ai Centri di Riferimento Regionali e Provinciali si aggiungono le strutture ambulatoriali presenti in ogni Azienda ULSS e le Case di Cura private accreditate che, svolgendo un importante ruolo integrativo nella rete di trattamento, erogano interventi specialistici di riabilitazione intensiva residenziale.

Per la provincia di Treviso merita ricordare anche il progetto “Futuro Insieme” di Susegana per situazioni di crisi e disagio psichico con adolescenti con specifico Disturbo del Comportamento alimentare.

 

La presa in carico

Al di là delle specifiche strategie e procedure terapeutiche, il modello di trattamento raccomandato per i disturbi dell’alimentazione deve prevedere un percorso clinico a passi successivi: inizialmente propone interventi ambulatoriali, ma se necessario si avvale di livelli di trattamento progressivamente più intensivi e complessi. Si rispettano le linee indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione riprendendo le principali indicazioni dei livelli di assistenza dei disturbi dell’alimentazione che devono essere disponibili (Quaderni del Ministero della Salute del 2013).

Nel 2021 la Regione Veneto si è dotata di un PDTA (Protocollo Diagnostico Terapeutico Assistenziale) elaborato e condiviso con le Aziende sanitarie e le Case di Cura Private accreditate della rete con l’obiettivo di fornire livelli di assistenza rappresentati da:

  • medico di medicina generale o pediatra di libera scelta
  • terapia ambulatoriale
  • terapia semiresidenziale o ambulatoriale intensiva
  • riabilitazione intensiva residenziale
  • ricovero ordinario e di emergenza.

Importanti le principali raccomandazioni relative alla presa in carico dei disturbi dell’alimentazione, che sono:

  1. riconoscimento e presa in carico precoce
  2. interventi terapeutici tempestivi e specifici, basati sulle evidenze, basati su un’ottica multidisciplinare e sulla continuità
  3. un approccio a passi successivi (dalla minore alla maggiore complessità e intensità);
  4. prevenzione e gestione delle complicanze mediche e psichiatriche sia nella fase acuta iniziale sia nelle pazienti con lunga durata di malattia.