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Sociale

Parità vera tra uomo e donna nel mondo del lavoro, l’impegno della Regione Veneto

Il tema della parità di genere va affrontato da molti punti di vista e in diversi settori, accelerando una rivoluzione culturale fortunatamente già in atto. Nel cammino verso la parità tra uomini e donne sono stati fatti molti passi in avanti, tanto però resta ancora da fare. Una certezza l’abbiamo ed è la determinazione della Regione Veneto in questo percorso.

Il 15 febbraio 2022 è una data fondamentale: in Consiglio regionale abbiamo approvato all’unanimità – con la collaborazione di tutti nella definizione del testo finale – la Legge Regionale recante: “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all’occupazione femminile stabile e di qualità”.

La norma riconosce il lavoro quale fattore di sviluppo individuale e sociale della persona, si prefigge di garantire a tutte le donne il diritto a pari opportunità nel mondo del lavoro, sia in termini economici – con buste paghe parificate indipendentemente dal genere – sia in termini di possibilità di carriera. La legge individua strumenti per contrastare fenomeni di molestie sul lavoro o di abbandono lavorativo a causa di comportamenti o pressioni per ottenere le dimissioni volontarie da parte del datore di lavoro, o ancora licenziamenti da parte delle donne durante i congedi o nel primo triennio di puerperio.

Per perseguire questi obiettivi, la legge, oltre a uno stanziamento di 100 mila Euro, prevede interventi che premino le aziende che aiutano e favoriscono il lavoro e la carriera delle donne, l’avvio di campagne e azioni pubbliche a sostegno dell’occupazione femminile stabile e di qualità, percorsi di reinserimento delle donne vittime di violenza e ulteriori strumenti, oltre a quelli già esistenti, che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

È prevista l’istituzione del Registro delle imprese virtuose in materia retributiva di genere, al quale possono iscriversi imprese pubbliche e private, compresi i liberi professionisti, che rendano trasparenti i dati sull’occupazione, su inquadramento, retribuzione e formazione dei propri dipendenti e sugli interventi attuati per ridurre il divario di genere, tutelare la maternità e contrastare abbandoni, part-time involontari e dimissioni in bianco, nonché per prevenire e contrastare molestie sui luoghi di lavoro.

L’iscrizione al registro prevede la possibilità per le imprese di accedere ad agevolazioni e benefici economici e reputazionali. È bene sottolineare che questi benefici economici sono previsti in particolar modo per le aziende che assumono donne vittime di violenza o della cosiddetta “tratta delle donne”.

La giunta regionale, con atto di indirizzo, invita le strutture, gli enti strumentali regionali e le società controllate a inserire nei bandi e negli avvisi pubblici clausole che prevedano punteggi aggiuntivi e benefici economici per i soggetti iscritti nel registro.

Tutto questo si aggiunge all’azione/attenzione regionale di questi ultimi decenni che è già orientata a una vera parità, dimostrata attraverso il sostegno alle donne imprenditrici, alle politiche di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e ai percorsi di formazione, di nuovo inserimento lavorativo e interventi di welfare familiare.

I numeri confermano che la condizione delle donne in Veneto è migliore della media nazionale, con un tasso di occupazione che sfiora il 60% e una percentuale di posizioni apicali nel mondo del lavoro pari al 31,7%. Siamo sulla buona strada.

Sociale

Non vedenti in Veneto: il progetto di orientamento, mobilità e autonomia personale

In Veneto è ampia la presenza di persone con gravi minorazioni visive; l’Unione Italiana dei Ciechi ed Ipovedenti (UICI) svolge un ruolo fondamentale di rappresentanza e supporto, offrendo loro assistenza per migliorare mobilità e autonomia personale.

 

Il corso di formazione dei tecnici specializzati

In Italia, la Regione Veneto è un caso unico, in quanto dispone attualmente di 9 professionisti (di cui 8 sono stati formati di recente grazie a un corso finanziato dalla stessa Regione) altamente specializzati che si dedicano all’assistenza all’indipendenza motoria e all’impiego di ausili per favorire l’autonomia e la mobilità delle persone non vedenti.

Questo risultato è stato possibile grazie a un sostegno finanziario fornito dalla Regione, che ha consentito all’UICI di organizzare un corso appositamente dedicato a questa formazione. Il corso è stato condotto da 17 insegnanti specializzati in diverse aree, ed è stato denominato “Tecnico dell’educazione e della riabilitazione in orientamento e mobilità e autonomia personale per disabili visivi “. Il corso ha avuto una durata di un anno, impegnando i partecipanti per oltre mille ore tra lezioni teoriche e tirocinio pratico, ed è stato ufficialmente riconosciuto dal Settore Formazione.

Con grande piacere ho partecipato sia alla presentazione del corso, sia alla consegna dei diplomi, tenutasi lo scorso 6 febbraio 2023.

La consegna del diploma a una dei nuovi tecnici formati (6 febbraio 2023).

Il progetto dei percorsi di orientamento, mobilità e autonomia personale

Il numero di 9 tecnici è stato individuato per assicurare un’ampia copertura di assistenza sull’intero territorio regionale. Il servizio – domiciliare – ha perciò l’opportunità di raggiungere e supportare un elevato numero di persone: per le circa 11.000 persone non vedenti presenti in Veneto questa rete di professionisti è in grado di fornire programmi di intervento personalizzati, nelle diverse fasce d’età. Il compito principale di questi tecnici è valutare attentamente l’efficacia dei percorsi di orientamento offerti, e misurare l’impatto positivo che hanno sulla mobilità e sull’autonomia personale delle persone non vedenti coinvolte. È importante sottolineare che questi professionisti sono già pienamente operativi in tutte le sedi UICI nel Veneto, rendendo il servizio immediatamente disponibile per coloro che ne hanno bisogno.

Il progetto si sviluppa in sinergia tra il Centro Ipovisione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova (AOUP) e l’UICI. La prima fase del progetto consiste nell’individuare e valutare gli utenti idonei per partecipare alla pianificazione delle attività. Successivamente, viene creato un piano personalizzato per ogni persona cieca o ipovedente coinvolta, il quale verrà attentamente esaminato per misurare l’efficacia delle azioni intraprese.

Durante l’intero processo progettuale, l’UICI ha un ruolo fondamentale in quanto offre sostegno e accompagnamento alla persona con disabilità visiva, garantendo così un percorso assistito e personalizzato. Un ulteriore obiettivo dell’UICI è quello di fornire le istruzioni necessarie per l’attivazione e il monitoraggio dei singoli progetti, garantendo così il loro successo e risultati positivi. Questa attenta supervisione si rivela cruciale per assicurare che ogni progetto sia eseguito con successo e si adatti alle esigenze specifiche della persona coinvolta.

Attraverso un percorso formativo personalizzato, è possibile migliorare le proprie capacità e abilità nella gestione autonoma della mobilità. Durante questo percorso, verranno sviluppate competenze percettive, cognitive e psicomotorie che consentiranno di muoversi in modo indipendente al di fuori della propria abitazione. Si imparerà ad utilizzare mezzi pubblici e ad acquisire autonomia nelle attività quotidiane all’interno di casa, come ad esempio curare l’igiene personale, cucinare e prendersi cura di sé stessi. Inoltre, si incoraggerà una buona socialità, promuovendo interazioni positive e significative con gli altri.

Autonomia di vita per i non vedenti

Con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e l’indipendenza di movimento delle persone non vedenti nel Veneto, il progetto mira a fornire percorsi personalizzati di orientamento, mobilità e autonomia personale. Si stima che ogni individuo necessiti di circa 20-30 ore di accompagnamento per avviare con successo il percorso verso l’autonomia e l’indipendenza.

Il programma sarà attentamente adattato considerando la condizione psicofisica e gli obiettivi specifici di ciascun partecipante. L’attenzione sarà focalizzata sull’utilizzo dei sensi residui per percepire l’ambiente circostante e sull’interpretazione accurata delle informazioni sensoriali. Attraverso questa formazione, i partecipanti acquisiranno le competenze e le conoscenze essenziali per muoversi autonomamente e in sicurezza nei luoghi che frequentano abitualmente. Il programma sarà progettato su misura per garantire un apprendimento efficace e una maggiore indipendenza nelle attività quotidiane come la cucina, la cura e l’igiene personale, l’utilizzo di dispositivi elettronici e la gestione delle spese e dei pagamenti. Inoltre, verrà considerata la possibilità di utilizzare ausili o facilitazioni specifiche, se necessario, per agevolare il raggiungimento degli obiettivi di autonomia.

 

Un cambio di prospettiva

I risultati attesi sono principalmente il miglioramento dell’autonomia personale, dell’orientamento e della mobilità autonoma, della partecipazione all’attività lavorativa, sociale, culturale, scolastica e sportiva nell’ambiente di vita, la lotta alla solitudine e una maggiore integrazione sociale dei non vedenti, così come l’alleviamento del carico di assistenza continua da parte delle loro famiglie, nei casi di disabilità grave. Inoltre, per i disabili della vista in stato di gravità, il consolidamento di un sistema che consenta per il futuro la garanzia di ottenere la realizzazione di percorsi di orientamento, mobilità e autonomia personale.

 

Le risorse finanziarie

Il finanziamento regionale dei percorsi di orientamento per le persone non vedenti, deliberato dalla Giunta e attribuito all’Azienda Ospedale Università di Padova (individuata come ente gestore delle risorse e validatore dei singoli progetti), è pari a 100.000 Euro.